Sostenibilità : un valore etico

La sostenibilità al Castello di  Monsanto è un valore etico tramandato di generazione in generazione. È un impegno al presente, realizzato nella tutela dell’ambiente, delle risorse naturali, sociali e culturali, mosso dalla dedizione e dall’amore sconfinato che la famiglia Bianchi ha da sempre rivolto alla propria terra.

Custodi dell'ambiente

Per custodire , conservare e valorizzare un ambiente il primo e più importante passo è quello di conoscerlo in profondità . La consapevolezza che ne scaturisce restituisce una visione globale delle possibili vie da percorrere per costruire un cammino di miglioramento dinamico.Una sfida quotidiana in cui la pazienza è motivata dalla fiducia nelle proprie azioni. Abbracciare la sostenibilità come principio non si limita a tutelare e valorizzare, ma significa far proprio un programma di azioni concrete che possano scrivere ogni giorno un nuovo domani, consapevoli dell’immensa eredità di ciò di cui oggi si è custodi.

 

Gestione del suolo

Il suolo è materia viva e preziosa. È per questo che a Castello di Monsanto le lavorazioni della terra vengono svolte in maniera attenta e scrupolosa. Non è previsto alcun utilizzo di diserbanti per le piante infestanti, il cui controllo della presenza sotto filare viene svolto esclusivamente meccanicamente. La fertilità del suolo è ulteriormente incentivata dalla coltivazione di semine , giardini naturali in cui proliferano organismi viventi.

Difesa Fitosanitaria

Il monitoraggio, basato sulla raccolta ed elaborazione di dati, è alla base della programmazione di qualsiasi intervento. Questo sistema integrato di valutazione delle condizioni di ogni specifico vigneto evita trattamenti superflui  e permette di intervenire in modo preciso e calibrato. Avere una visione chiara consente di svolgere attività di lotta preventiva mediante interventi agronomici mirati e con l’uso di prodotti di origine naturale per stimolare la risposta della pianta.

Energia

A Castello di Monsanto l’energia elettrica utilizzata è 100% green : la principale fonte è costituita da un impianto fotovoltaico da 81 KWp installato nel 2023 , mentre la restante energia necessaria a compensare il fabbisogno residuo è certificata EKOenergy.

La scelta di utilizzo di sola energia da fonti rinnovabili è importante quanto limitarne l’uso , attraverso azioni che integrate garantiscano all’azienda un risultato in continuo miglioramento rispetto alla Carbon Foot Print.

Ad esempio, si riducono al minimo le distanze percorse dai mezzi in fase di vendemmia ed elaborazione delle uve in quanto la zona di conferimento è situata in una posizione strategica. La struttura della cantina è studiata in maniera da sfruttare una naturale regolazione della temperatura interna e dell’areazione. I materiali scelti per il packaging prediligono quelli a basso impatto ambientale, quali bottiglie leggere e cartoni certificati FSC.

 

  1. Gestione del suolo
  2. Difesa Fitosanitaria
  3. Energia

Sostenibilità sociale

Castello di Monsanto, oltre all’ambiente circostante, ha a cuore anche il benessere dell’uomo. L’azienda diventa così un luogo accogliente dove far sentire ognuno a proprio agio, rispettato e supportato. Questo principio nasce dalla profonda convinzione che il fattore umano sia la chiave primaria del successo di ogni progetto, il quale deve essere percepito, condiviso e valorizzato da tutti coloro che ne fanno parte.

Diversità senza differenze

A Castello di Monsanto le risorse imprescindibili sono quelle umane: Un ambiente di lavoro inclusivo, che rifiuta qualsiasi forma di discriminazione, con uno sguardo attento alle specifiche esigenze dei propri collaboratori.

 

Garantire pari opportunità non è un nuovo impegno, ma un agire frutto di un’etica salda e innata. Un principio di cui Laura Bianchi si fa portavoce ogni giorno, orgogliosa di avere a fianco un team in cui categorie meno rappresentate nel settore agricolo, come quella femminile, hanno da sempre costituito una grande forza del progetto aziendale.

 

Il cambiamento passa dalle immagini e dalle parole: comunicare una filosofia aziendale, sebbene ritenuta naturale e assodata, è una responsabilità sociale per Castello di Monsanto e per l’intera industria del vino, nell’auspicio che le generazioni presenti e future costruiscano i propri principi sulle fondamenta di nuove certezze.

Sostegno a famiglie straniere

Da oltre 20 anni Castello di Monsanto è impegnato in un programma di aiuto e sostegno nei confronti delle famiglie che lavorano in azienda e che provengono dall’estero. Integrare significa valorizzare la diversità culturale , certi che la realizzazione personale, il benessere e la soddisfazione di ciascun lavoratore contribuiscano al successo dell’intero progetto aziendale.

 

Progetti di solidarietà internazionale

Non ci sono valori e principi che abbiano più importanza di quelli condivisi. Castello di Monsanto partecipa ad iniziative di solidarietà internazionale , come Working for Wasa in Tanzania.Un progetto realizzato in prima persona da Giulia Cecchi, figlia di Laura Bianchi , operando nel 2016 come membro dello Students for Humanity a Iringa, associazione attiva in opere concrete di insegnamento e di attività allo scopo di promuovere l’autosufficienza della popolazione locale . Castello di Monsanto continua a supportare attivamente iniziative organizzate dall’Associazione.

  1. Diversità senza differenze
  2. Sostegno a famiglie straniere
  3. Progetti di solidarietà

Paesaggio e Bellezza

Il Paesaggio non è soltanto un contesto d’attività, ma soprattutto una risorsa e un bene collettivo. Rispettarlo significa tutelarne tutti gli elementi quali boschi e aree verdi, polmoni di biodiversità, sapendoli integrare alle aree coltivate e all’architettura.

Affinché ciascun intervento umano si possa definire sostenibile, è necessario che sia fondato su una gentile ricerca di armonia fra il nuovo e l’esistente, fra  natura e cultura , per proteggere e conservare il bello del passato  e renderlo fruibile con interventi di massimo rispetto.  A Castello di Monsanto ogni intervento sul paesaggio naturale o architettonico viene pensato e realizzato sul principio che siamo in primis coltivatori di bellezza.

Cura del bosco

La maggior parte della superficie aziendale è  costituita da bosco, pari ad una estensione di  circa 100 ha. Non rappresenta una semplice cornice, ma il cuore di questo ecosistema che integra specie vegetali e animali. Cipresso selvatico, cerro, leccio, rovere e varietà tipiche della macchia mediterranea sono censiti e sottoposti a tutela aziendale tramite un Piano di gestione forestale, che prevede un continuo monitoraggio e l’elaborazione di piani di intervento mirati alla protezione dell’ecosistema.

Biodiversità

Pensare al futuro significa sì custodire, ma soprattutto essere soggetti attivi, in un impegno quotidiano che argini i rischi dell’impoverimento naturale derivanti dalla monocoltura.

Così, la tutela del bosco è affiancata da un esercizio di promozione ulteriore della biodiversità, che consiste nella gestione delle aree marginali dell’azienda tramite l’inserimento di ulteriori specie arboree ed erbacee. Queste concorrono alle caratteristiche del micro ecosistema, riparo per specie animali e altre forme di vita, imprescindibili nell’ottica di una viticoltura ecosostenibile.

Coltiviamo Bellezza

Quello di “Paesaggio” è un concetto complesso e dinamico, che si esplicita e muta nell’interazione fra uomo e risorse ambientali, fra cultura e natura.

Non è il mancato intervento umano a renderlo unico, sono bensì importanti tutte le azioni che concorrono alla sua armonia, dalla progettazione delle aree coltivate, alle scelte architettoniche.

Il ripristino degli edifici storici, dei muretti a secco, il mantenimento delle strade interpoderali ,l’uso di materiali costruttivi rispettosi della morfologia e del patrimonio storico-architettonico del luogo, sono alcuni degli impegni che da anni  Castello di Monsanto abbraccia all’interno di un programma sempre aggiornato di recupero  mantenimento e valorizzazione delle risorse paesaggistiche.

 

  1. Cura del Bosco
  2. Biodiversità
  3. Coltiviamo Bellezza

Terroir

Un vino che voglia essere unico rappresenta a ogni sorso lo spirito di un luogo.

In quanto prodotto di natura e cultura, è indissolubilmente legato al concetto di  terroir, una risorsa che va ben oltre la semplice delimitazione geografica di un’area. È un sistema complesso e irripetibile, appartenente a un luogo specifico, in cui concorrono fattori pedologici, climatici, cultivar e, non per ultimo, fattori umani.

In questo rapporto fra elementi, il compito dell’uomo è quello di metterli in dialogo e dargli voce, affinché ogni bottiglia possa rappresentare la porta d’accesso a una terra, una cultura e una storia unica.

Produrre vino per Castello di Monsanto rappresenta la responsabilità di custodire il terroir: interpretare, ascoltare e celebrare i nostri luoghi, con impegno attivo che sappia imparare dal passato, leggere il presente e custodire per il futuro.

Progettualità del sito

Il concetto di sostenibilità prevede una necessaria progettualità.

A Castello di Monsanto l’ascolto è alla base di qualsiasi attività: saper interpretare le esigenze della pianta, gli elementi di un sito geografico e i fattori ambientali è un lavoro di cura e rispetto, affinché qualsiasi scelta sia fatta sempre in sinergia con l’ambiente e non rappresenti mai una forzatura.

Uno dei compiti del Team di agronomi ed enologi è quello di saper calibrare gli interventi in fase di impianto e selezionare il materiale genetico più adatto (cloni e portinnesto), il solo modo per assecondare la naturale propensione di un sito, per limitare l’uso di risorse nel futuro.

Scelta del materiale genetico

La diversità è ricchezza e unicità , un forte principio a Castello di  Monsanto, dove da molti anni vengono portati avanti  progetti di selezione massale, analizzando e selezionando  piante come materiale vivaistico per gli impianti futuri. In questo modo la biodiversità viene incoraggiata a favore della  diversificazione delle caratteristiche del vigneto, per promuovere la variabilità genetica delle viti, evitando così l’omologazione derivata dall’acquisto di singoli cloni.

  1. Progettualità del sito
  2. Scelta del materiale genetico

Sostenibilità culturale

Uno dei principi alla base del concetto di sostenibilità è la tutela delle risorse come eredità per le generazioni future. Per questo Laura Bianchi, ama parlare di “sostenibilità culturale” nel descrivere l’archivio di annate storiche custodito a Castello di Monsanto. Fin dal 1962, prima annata prodotta, ciascuna bottiglia è il racconto tangibile non solo della storia dell’azienda, dell’eccellenza dei suoi vini e della longevità del Sangiovese, ma uno strumento capace di narrare e tramandare la conoscenza e le tradizioni del Chianti Classico. Fra le collezioni storiche più vaste d’Italia, è più di un semplice archivio: un luogo vivo, che ogni anno fa spazio al racconto di una nuova annata, che attende di essere condiviso.