Il Sangioveto Grosso, ottenuto da un altro grande Cru aziendale, il vigneto “Scanni”, testimonia ulteriormente la tensione rivoluzionaria che fin dall’inizio ha segnato la storia di Castello di Monsanto. Il vigneto fu impiantato interamente a Sangiovese nel 1968 e vide la sua prima vendemmia nel 1974, in deroga e opposizione al disciplinare della denominazione Chianti Classico che non prevedeva si potessero costituire vigneti con ampelografia diversa dalla ricetta storica del 1800. Da sempre confezionato in bottiglia Borgognotta, a rimarcare il suo ruolo di dissidente, è rimasto negli anni un vino ad Indicazione Geografica Tipica, di pura suadenza e setosità in gioventù e di poderosa capacità di tenuta negli anni.
Denominazione
Vino da tavola
Primo anno di produzione
1974
Vitigni
100% Sangiovese
Sistema di allevamento
Guyot
Vinificazione
In tini di acciaio tronco-conici a temperatura controllata con sistema di svuotamento (Délestage) e rimontaggi per circa 20 giorni
Maturazione o invecchiamento
In botti di rovere di Slavonia da 50 HL per 3 anni
Affinamento
Due anni in bottiglia
Andamento climatico
Nel 1980 la primavera è stata molto breve e la fioritura è avvenuta in ritardo. L’estate è stata caratterizzata da temperature oscillanti e un lungo periodo asciutto. La vendemmia è stata condotta più tardi, tra l’ultima settimana di ottobre e la prima di novembre. Il 1980 è stato classificato dal Consorzio come un’annata media. A Monsanto il vino, durante gli ultimi 40 anni, ha mostrato un’incredibile capacità di invecchiamento, sviluppando un bouquet molto aperto ad una bella struttura elegante, nonostante l’annata non fosse stata eccellente.