Il Sangioveto Grosso, ottenuto da un altro grande Cru aziendale, il vigneto “Scanni”, testimonia ulteriormente la tensione rivoluzionaria che fin dall’inizio ha segnato la storia di Castello di Monsanto. Il vigneto fu impiantato interamente a Sangiovese nel 1968 e vide la sua prima vendemmia nel 1974, in deroga e opposizione al disciplinare della denominazione Chianti Classico che non prevedeva si potessero costituire vigneti con ampelografia diversa dalla ricetta storica del 1800. Da sempre confezionato in bottiglia Borgognotta, a rimarcare il suo ruolo di dissidente, è rimasto negli anni un vino ad Indicazione Geografica Tipica, di pura suadenza e setosità in gioventù e di poderosa capacità di tenuta negli anni.
Denominazione
Vino da tavola
Primo anno di produzione
1974
Vitigni
100% Sangiovese
Sistema di allevamento
Guyot
Vinificazione
In tini di acciaio tronco-conici a temperatura controllata con sistema di svuotamento (Délestage) e rimontaggi per circa 20 giorni
Maturazione o invecchiamento
In botti di rovere di Slavonia da 50 HL per 3 anni
Affinamento
Due anni in bottiglia
Andamento climatico
In Toscana l’annata 1982 ha dato risultati molto diversi nelle varie zone di produzione. Nella zona di Montalcino è considerata buona ma non eccezionale, mentre in quella di Carmignano la situazione è inversa. A Monsanto l’annata 1982 ha dato vini di ottima struttura con particolare eleganza e equilibrio. La stagione è stata molto regolare e le piogge leggere di settembre hanno risparmiato l’azienda. Questo andamento climatico ha permesso una maturazione ottimale, con una minore acidità rispetto alla media, a fronte di un ottimo apporto di polifenoli e zuccheri.