Da uve Trebbiano e Malvasia raccolte ad ottobre e lasciate ad appassire fino ai primi di febbraio, il Vinsanto del Castello di Monsanto si produce seguendo la più rigida tradizione: lasciando il mosto per un decennio nei piccoli caratelli esposti estate e inverno alle intemperie della vinsantaia. Nessun controllo tecnologico, solo passione infinita per una grande tradizione Chiantigiana. Un vino dolce non solo da dessert; la struttura acida lo rende di strepitosa eleganza e persistenza, capace di abbinamenti non scontati.
Denominazione
Vinsanto
Primo anno di produzione
1970
Vitigni
50% Trebbiano e 50% Malvasia
Sistema di allevamento
Guyot
Vinificazione
Uve appassite su graticci
Maturazione o invecchiamento
12 anni in caratelli da 50 e 100 litri di castagno, rovere e ciliegio
Affinamento
Un anno in bottiglia
Andamento climatico
Il 1985 è considerata da buona parte dei viticoltori toscani una delle annate del secolo. L’inverno è stato molto freddo – tutti ricordiamo la terribile gelata di gennaio che ha dimezzato le piante di olivo - e anche la primavera è stata umida e con temperature inferiori alla media. L’inizio del ciclo vegetativo, però, è stato complessivamente regolare,la fioritura e l’allegagione buone. Dalla fine di luglio, poi, il tempo è cambiato improvvisamente: una lunga estate calda e asciutta e bel tempo hanno accompagnato tutta la durata della vendemmia. Le uve sono state raccolte sane e con un grado zuccherino piuttosto elevato.